Napoli Sotterranea: biglietti, orari e dove si trova
Tutto quello che devi sapere per visitare Napoli sotterranea
Stai visitando Napoli? Allora non può mancare l’acquisto dei biglietti della Napoli sotterranea. Una tappa obbligatoria per i turisti e i cittadini, un’escursione che ti mostrerà questo substrato che sorregge la città da oltre 5.000 anni. Una grande rete di cunicoli, gallerie, catacombe, acquedotti, cisterne e spazi scavati ed utilizzati dall’uomo, sin dalla fine della preistoria fino a pochi anni dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale. Un mondo a parte a 40 metri di profondità, che occupa un’area di oltre 2.000.000 metri quadri, con 40 km di cunicoli, di cui solo il 10% visitabile, che si estende per tutta la città, partendo dal centro storico. Scopriamo insieme l’altra faccia di Napoli, misteriosa e altrettanto ricca di storia, quanto quella in superfice. In questo articolo troverai tutto quello che devi sapere per visitare Napoli sotterranea: biglietti, orari e prezzi delle visite guidate, le sue origini e storia e i vari percorsi e ingressi sparsi in città, per un’emozionante esperienza unica al mondo.
Cos’è Napoli sotterranea: storia e origini
Le origini e la storia di Napoli sotterranea sono strettamente legate alla conformazione morfologica e geologica del territorio partenopeo, composto in gran parte dal tufo. Un tipo di roccia di matrice vulcanica con particolari caratteristiche come leggerezza, friabilità e stabilità, ideale per essere usato come materiale da costruzione.
I primi manufatti e scavi sotterranei risalgono addirittura alla fine dell’era preistorica, circa 5.000 anni fa. Ma le prime cave per l’estrazione del tufo risalgono al III secolo a.C., nel periodo della Magna Grecia, fondamentale per la costruzione di Neapolis, l’antenata greca di Napoli. Gli spazi che si venivano a creare durante gli scavi vennero adibiti ad una serie di utilizzi come ipogei funerari o all’approvvigionamento idrico con cisterne per la raccolta di acque piovane, che messe in collegamento tramite cunicoli, andavano a prelevare l’acqua da una sorgente alle falde del monte Somma, nel paese di Volla, da cui prese il nome “acquedotto della Bolla”.
Lo sviluppo massiccio del reticolo dei sotterranei iniziò in epoca romana, precisamente in quella augustea, dove i romani dotarono la città di gallerie viarie, come la grotta di Cocceio e la grotta di Seiano, e soprattutto di una complessa rete di acquedotti alimentata da condotti sotterranei provenienti dalle sorgenti di Serino, a 70 km dal centro di Napoli. Altri rami dell’acquedotto dell’epoca augustea arrivano sino a Miseno, per rifornire la Piscina Mirabilis, la cisterna d’acqua riservata alla flotta imperiale.
Sufficientemente larghi per permettere il passaggio di un uomo, i cunicoli dell’acquedotto si diramavano in ogni direzione, con lo scopo di alimentare fontane pubbliche e abitazioni in diverse aree della città antica. Sulle pareti, a tratti, si possono notare ancora le tracce dell’intonaco idraulico, utilizzato dagli ingegneri antichi per impermeabilizzare le gallerie.
Nel 1266 alla crescente espansione urbanistica della città voluta dagli Angioini, una nascente dinastia di origine medievale, corrispose un maggiore incremento dell’estrazione del tufo, per la costruzione di nuovi edifici.
Tra il 1588 e il 1615 ci furono una serie di editti che proibivano l’introduzione in città di materiali da costruzione, per arginare la crescita incontrollata di Napoli. Di conseguenza i cittadini per costruire nuovi palazzi e abitazioni, incrementarono ancora di più l’estrazione del tufo dal sottosuolo, usando dei pozzi già esistenti, con un prelievo del materiale dall’alto verso il basso, stando bene attenti a dove prelevare al fine di garantire stabilità ed evitare crolli. Anche le cisterne d’acqua potabile vennero ampliate ricavandone delle nuove ed espandendo sempre più a fondo la Napoli sotterranea.
Nel 1627 un nuovo acquedotto venne costruito, grazie ai finanziamenti del benefattore Cesare Carmignano, membro di una nobile e antica famiglia napoletana.
Nel 1885, dopo una devastante epidemia di colera, venne abbandonato il vecchio sistema della distribuzione idrica, poco igienico e sicuro, per la costruzione del nuovo acquedotto ancora oggi in funzione.
L’ultimo intervento sul sottosuolo avvenne durante la Seconda Guerra mondiale, che per offrire rifugio alla popolazione dai bombardamenti aerei, si adottarono, sfruttarono e frazionarono le strutture e gli spazi del vecchio acquedotto. Furono allestiti in tutta Napoli sotterranea, 369 ricoveri in grotta e 247 ricoveri anticrollo. Addirittura, in un elenco ufficiale del Ministero degli Interni del 1939 si annotava come 616 indirizzi corrispondessero ai 436 ricoveri suddetti.
A testimoniare quei momenti ci sono, oltre ad oggetti vari, le pareti dove troviamo di tutto, nomi, costumi e caricature di personalità dell’epoca, soldati di varie nazioni, date e informazioni e notizie sui due sommergibili italiani, il Diaspro ed il Topazio, ma anche i pensieri scritti e riflessioni su chi è stato costretto a restare in quei luoghi per via dei raid aerei, tramandando preziosissime testimonianze.
Conclusa la guerra, tutte le macerie causate dai bombardamenti, vennero scaricate nel sottosuolo quasi a voler nascondere e dimenticare quel periodo nero, ma non solo, divenne una vera e propria discarica di rifiuti. Sino agli anni 60 non si senti più parlare della Napoli sotterranea.
Solo nel 1968 tornò d’attualità come argomento, per una serie di problemi, come rotture di fogne o perdite nel nuovo acquedotto. Questi inconvenienti, che in tutte le città si manifesterebbero con allagamento di fognature e fuoriuscita di liquami in superfice nelle strade, a Napoli invece proprio per la presenza del substrato vuoto si palesarono improvvisamente una serie di grandi voragini.
Dopo circa 20 anni di lavori, tra scavi e bonifiche, e grazie anche all’impegno di volontari, che calandosi nelle viscere della Napoli sotterranea riportarono alla luce reperti storici di significativa importanza, è possibile oggi scoprire una pagina unica e poco conosciuta della città, diventando un vero e proprio museo sottoterra.
Napoli sotterranea: dove si trova ed entrata
Si potrebbe dire che la Napoli sotterranea si trovi ovunque al di sotto di quella in superfice. Ed effettivamente è così, partendo dal centro storico si snoda in più direzioni, avendo molteplici entrate. Sono due gli ingressi ufficiali, gestiti da due enti distinte, l’Associazione Napoli Sotterranea, riconosciuta dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali e L.A.E.S Libera Associazione Escursionisti Sottosuolo, riconosciuta dalla Regione Campania. La prima entrata si trova a piazza San Gaetano 68 in via dei Tribunali, la seconda è nei Quartieri Spagnoli, in vico S. Anna di Palazzo 52.
Napoli sotterranea: biglietti, ingresso e tour
Come fare i biglietti
Due sono i tour e gli ingressi più famosi della Napoli sotterranea: il primo, gestito dall’Associazione Napoli Sotterranea, ha una durata di 90 minuti, parte con l’ingresso situato in piazza San Gaetano 68. Per i biglietti, se si è parte di un gruppo composto dalle 10 persone in su, è necessaria la prenotazione sul sito tramite i vari contatti disponibili, con un numero inferiore ci si può presentare direttamente all’entrata, con il rischio di lunghe file e attese, soprattutto nei periodi di maggiore affluenza. Escursioni in altre lingue sono disponibili solo su prenotazione.
Ingresso e tour nei sotterranei
Dopo aver varcato l’entrata si scendono 136 gradini, dotati di corrimano, che ti portano a 40 metri di profondità, e aprono la visita con cavità di tufo usate prima come ipogei funerari e cisterne pluviali dell’acquedotto greco-romano, e dopo come rifugi antiaerei della Seconda Guerra Mondiale, passando poi per spazi adibiti a vari utilizzi didattico-scientifici come, una stazione sismica, gli orti ipogei e le serre. Si procede con il teatro greco-romano, vi si accede tramite una botola nascosta sotto il letto di un’abitazione al piano terra, chiamata basso napoletano, e si arriva a questo teatro usato ai tempi di Nerone e a dei canali di scolo epoca borbonica costellati di maioliche di colore blu. Alla fine del tour si può visitare il Museo della Guerra, tra documenti e cimeli della popolazione napoletana, che sotto bombardamento si rifugiò nella Napoli sotterranea.
Tutto il percorso è estremamente sicuro, comodo e con ampi passaggi, c’è solo cunicolo stretto di circa 10 metri, da attraversare a lume di candela per accedere ad una cisterna. Un passaggio facoltativo, chi non se la sente, può aspettare comodamente sulle panchine predisposte. Un tour per tutte le fasce d’età, dagli anziani ai bambini, anche molto piccoli, con la possibilità di lasciare il passeggino all’ingresso, ed è consentito scattare foto. In qualsiasi momento è possibile interrompere la visita e tornare in superficie, se non ci si sente a proprio agio.
Il secondo tour è gestito dal L.A.E.S Libera Associazione Escursionisti Sottosuolo della durata di 60 minuti, ha l’ingresso in vico S. Anna di Palazzo 52. In questo caso per visitare la Napoli sotterranea si può solo prenotare tramite il sito con tutti i contatti a tua disposizione, sia per gruppi o persone singole, i bambini inferiori ai 6 anni non sono ammessi. L’ingresso passa attraverso un antico pozzo intorno al quale è stata scavata una scala a chiocciola, un tour perfetto, questo, per scoprire i vecchi acquedotti. I due più antichi quello greco, acquedotto della Bolla, quello romano augusteo e quello più recente, del XVII secolo, di Cesare Carmignano. Infine, si passa ad un rifugio antiaereo, scoperto, ripulito e reso visitabile dal L.A.E.S, che ospitò 4000 persone durante i bombardamenti.
Per chi soffre di claustrofobia, è previsto un percorso alternativo, onde a evitare cunicoli più stretti. È consentito scattare foto e portare il proprio cane.
Come visitare Napoli sotterranea
Giunti a questo punto ti starai domandando come visitare Napoli sotterranea e cosa è consigliabile indossare. La temperatura a 40 metri di profondità si aggira, tutto l’anno, tra i 16 e 18 gradi, per questo è consigliato indossare, anche nei periodi caldi, una giacca o maglioncino, e delle scarpe comode per i molti gradini da scendere e salire.
Perché acquistare biglietti per Napoli sotterranea
Come già detto, se stai visitando Napoli, acquistare i biglietti per Napoli sotterranea è obbligatorio. Perché è letteralmente un viaggio nel tempo di oltre 2800 anni, vedendo e toccando con mano, la storia più segreta della città partenopea, dai tempi più remoti a quelli contemporanei. Un mondo sotterraneo e misterioso, che ha partorito la meravigliosa e storica metropoli che conosciamo.
Napoli sotterranea: prezzi e orari
I prezzi e gli orari della Napoli sotterranea differiscono leggermente nelle due enti gestionali. L’Associazione Napoli Sotterranea è aperta tutti i gironi, e le visite guidate, in lingua italiana, partono ogni ora dalle 10 alle 18. Le escursioni in lingua inglese sono alle ore 10, 12, 14, 16 e 18. È prevista ogni settimana una visita notturna il giovedì sera alle 21 solo su prenotazione, raggiungendo un minimo di 10 persone.
Il prezzo del biglietto varia in base alla fascia d’età: 10 euro per gli adulti, ridotto a 8 euro per gli studenti, i bambini entrano gratis fino a 5 anni, e dai 5 ai 10 anni prezzo ridotto a 6 euro, gruppi scolastici 8 euro e gratuito per gli insegnanti con la possibilità per questi ultimi, di prenotare visite guidate anche ad orari diversi da quelli indicati. Nei giorni festivi le prenotazioni per i gruppi si accettano solo al di fuori degli orari classici d’apertura, dunque prima delle 9 e 30 o dopo le 18 e 30. Se il gruppo nei festivi o ponti deciderà di venire in un orario compreso tra le ore 9 e 30 e le ore 18 e 30 dovrà attendere il proprio turno in caso di fila.
Il L.A.E.S Libera Associazione Escursionisti Sottosuolo è aperto dal lunedì al venerdì dalle ore 10 alle ore 16 e 30, il sabato la domenica e i festivi dalle 10 alle 18. Il prezzo per gli adulti è di 12 euro, e per i bambini, dai 7 ai 12 anni, è di 6 euro.
Cos’altro aggiungere se non consigliarvi assolutamente di acquistare i biglietti per Napoli sotterranea. Un’esperienza unica e incredibile che ti farà scendere nelle viscere del sottosuolo, il vero e proprio grembo che ha generato la città sin dall’antichità. Un mondo vasto e labirintico in gran parte inesplorato, che ha ancora tanto altro da offrire, per capire ancora più affondo la storia e le origini di Napoli.
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