Donne che lavorano per le donne
TERAMO – Il sogno è che tra vent’anni non ci sia neanche più bisogno di una commissione che si occupi di pari opportunità. Perché la ‘questione di genere’ sarà un tema ormai risolto e ogni forma di discriminazione uomo-donna sarà scomparsa da tempo. Per ora, di strada da fare ce n’è ancora tanta. In politica così come nell’economia (un dato su tutti, nei Cda delle oltre 270 società italiane quotate in borsa, siede solo un 6% di donne) nel mondo dei saperi come in quello del lavoro. Proprio ieri, l’ultimo report del Cnel che ha confermato come, a parità di qualifica e impiego, la differenza di retribuzione tra uomini e donne in Italia si attesta tra il 10 e il 18%. Un gap attribuibile interamente a fenomeni di discriminazione.
Dal nazionale al locale, inizia da queste considerazioni la nostra intervista con la neo-presidente della Commissione Pari Opportunità della Provincia di Teramo, Desiree Del Giovine, eletta lo scorso 28 luglio insieme ad altre 18 donne e, per la prima volta, un uomo. Le due vicepresidenti sono Zaira Raiola e Marilena Andreani. Medico generale nel suo paese, Colonnella, sposata con due figli universitari, la Del Giovine è ormai da molti anni impegnata a favore delle donne e del riconoscimento delle pari opportunità.
Un impegno che l’ha portata anche alla ribalta dei media nazionali…
Ebbene sì, dopo tanti anni di lavoro in questo settore con tante iniziative, nel 2008 ho avuto l’onore di essere intervistata dal Tg5 per un’importante campagna di prevenzione del papilloma virus.
La Commissione Pari Opportunità della Provincia riparte dopo due anni di ‘stallo’. Quali sono le vostre priorità?
Dobbiamo recuperare il tempo perso. La nostra sarà una Commissione che proverà ad andare oltre le appartenenze politiche. Sarà una vera e propria squadra, fatta da persone che lavoreranno – tra l’altro senza alcuna indennità – per raggiungere un obiettivo comune. Stiamo costituendo dei gruppi di lavoro tematici e, in questi primi mesi, stiamo cercando di ricostruire una ‘rete’ nel territorio, coinvolgendo enti locali, associazioni, sindacati e gli altri attori istituzionali e non della provincia.
Un primo traguardo importante da raggiungere?
Sicuramente la costituzione di una Commissione Pari Opportunità in ciascuno dei 47 Comuni teramani. Per adesso quelli che l’hanno istituita si contano sulle dita di una mano. Voglio poi portare avanti il discorso della prevenzione, ad iniziare da un’indagine seria e accurata sul funzionamento dei consultori su tutto il territorio teramano.
Per la prima volta che nella Commissione è presente una persona diversamente abile…
Esatto, è la vicepresidente Zaira Raiola designata dall’Unione Italiana Ciechi. Una scelta ben precisa: per la prima volta la Commissione si apre ad una doppia discriminazione, donne e disabilità.
In provincia di Teramo, negli ultimi mesi sono stati nominati i Cda di due società importanti come la Ruzzo Reti e la TeAm. In entrambi non è presente alcuna donna. Come giudica queste scelte, anche alla luce della recente legge approvata dal Parlamento sulle ‘quote di genere’ (entro il 2015, le società quotate o controllate dovranno avere nei loro Cda almeno il 30% di donne)?
Non conosco le motivazioni di queste decisioni, ma non posso che valutarle negativamente. Io credo però che vada cambiata anche la mentalità delle donne per spingerle ad impegnarsi di più in politica, nel mondo dell’economia e nel sociale. Per far questo, c’è bisogno di un cambiamento culturale che deve iniziare dalla scuola e dagli altri luoghi di formazione.
Insomma, ‘quote rosa’ si o no?
Sono contraria alle quote rosa. Non siamo una ‘riserva’ da salvare. Se una donna vale, se ha delle capacità, deve andare avanti e conquistare con il suo impegno le posizioni che merita. In realtà io penso che bisognerebbe puntare ad un nuovo concetto di parità tra uomo e donna, una sorta di ‘parità mentale’ fondata sul riconoscimento della diversità e della complementarietà uomo-donna. Ognuno con le sue attitudini e potenzialità, ma uguali sul piano delle opportunità.
Negli ultimi mesi più volte le donne italiane sono ‘scese in piazza’ per riaffermare il proprio ruolo nella società e protestare contro l’immagine femminile veicolata oggi dai media e non solo società. Cosa ne pensa e lei è ‘scesa in piazza’?
No, non ho partecipato a nessuna di queste manifestazioni. Ma non per questo non sono sensibile a questi messaggi. E’ vero l’immagine della donna è stata offuscata, ma credo che ciò sia dovuto ad una comunicazione spesso eccessiva e senza regole che sfrutta le donne. Ad ogni modo si tratta di episodi ben confinati: le capacità femminili alla fine prevalgono sempre, così come le attitudini al lavoro e alla famiglia di noi donne.
Ultima domanda, perchè e come contattare la Commissione?
Possono rivolgersi a noi enti, associazioni ma anche semplici cittadini per esporre idee, proposte o problemi sui temi di cui ci occupiamo. Il modo più semplice è inviarci una mail a cpo@provincia.teramo.it cpo@provincia.teramo.it. Presto però saremo anche su facebook con una pagina tutta nostra e seguiremo i problemi delle donne anche sul web.
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