ASL Milano

Inquinamento, è sicuro l’ex Sadam?

GIULIANOVA – Stando ai documenti ufficiali, l’area dove sorgeva lo zuccherificio Sadam, a Giulianova, non risulterebbe contaminata da sostanze nocive. Ad un’attenta analisi, però, le cose potrebbero essere pericolosamente diverse. A lanciare l’allarme sono sia il Wwf di Teramo che il Comitato abruzzese per la difesa dei beni comuni, dopo che la Commissione edilizia di Giulianova, il 4 giugno scorso, ha dato il via libera alla costruzione di edifici residenziali e commerciali nel primo lotto dell’area dismessa.

In una nota, inviata al Comune, alla Provincia, alla Regione, all’Arta regionale e provinciale, le due associazioni ripercorrono la storia dei procedimenti che hanno consentito l’esclusione dell’area dall’anagrafe regionale dei siti a rischio potenziale. Leggendo il loro documento, si evince che la prassi adottata non avrebbe tenuto conto delle “Linee guida per indagini ambientali” della Regione. Inoltre, le analisi effettuate sia nel primo sottosuolo che nelle acque sotterranee, sarebbero state condotte ignorando moltissimi elementi inquinati.

LA STORIA – L’iter che si è concluso con la fuoriuscita dell’ex Sadam dall’anagrafe regionale inizia l’8 luglio 2009 su richiesta della Giulianova Skyline, la società chiamata a realizzare gli edifici residenziali e commerciali. L’esclusione si ufficializza il 26 settembre 2011 con un decreto regionale, in base al parere dell’Arta provinciale rilasciato l’8 febbraio dello stesso anno. Nel frattempo, però, entrano in vigore le Linee guida regionali che regolano la lista degli inquinanti da ricercare, l’ubicazione, le tipologie e il numero di indagini, le modalità di prelievo dei campioni e i piezometri. Le Linee guida, tuttavia, risalgono all’agosto del 2011; troppo tardi per essere adottate nel corso dell’iter, essendo il parere dell’Arta risalente a 6 mesi prima. A tal proposito, quindi, le due associazioni si chiedono se oggi, con le regole contenute nelle Linee guida, “l’Arta sarebbe pervenuta alle medesime rassicuranti conclusioni”.

LE ANALISI – Nella lunga nota vengono espressi anche dei dubbi sulle analisi effettuate, in particolare sul numero degli elementi inquinanti presi in considerazione. “Tenuto conto del tipo di lavorazioni che si sono svolte nell’ex zuccherificio per quasi un quarto di secolo – si legge – e delle sostanze che le stesse potrebbero aver rilasciato, l’elenco appare a dir poco risicato”. I sondaggi nelle acque sotterranee e primo sottosuolo risalgono all’8, 9 e 10 giugno 2010 e prevedevano rispettivamente l’individuazione di 8 e 7 analiti (eccezion fatta per una parte marginale dei terreni dove sono stati esaminati 22 parametri). Molti di meno, scrivono, rispetto a quelli individuati dall’Arpam (l’equivalente marchigiano della nostra Arta) quando fu sondata l’area dell’ex zuccherificio Eridania Sadam a Jesi. Nelle tabelle dell’Arpam, continua la nota, gli analiti erano ben 92 per le acque sotterranee e 97 per i terreni. “Dall’esame degli atti in nostro possesso – proseguono – risulta che la scelta di un set di analiti così ridotto e la successiva accettazione da parte dei tecnici Arta non siano state motivate in alcun documento istruttorio”.

Da ultimo, le due associazioni si chiedono: “Come sono stati trattati i fanghi di lavorazione (rifiuti) prodotti nel corso dei 23 anni di attività dell’ex zuccherificio?”. A loro dire, la questione risulta estremamente delicata, tanto da “indurre chiunque, soprattutto se amministratore della cosa pubblica, a riflettere sulla delicatezza del punto sollevato e a fornire una risposta sulla base di accurati riscontri documentali”.

alluvione

Alluvione, Chiodi “porta a casa” 25 milioni

Il presidente della Regione a Teramo: “Abbiamo fatto un buon lavoro”, ma per la neve frizioni col Governo.

TERAMO – Un Gianni Chiodi raggiante quello che stamattina, nella “sua” Teramo, ha annunciato l’arrivo dei fondi, 25 milioni di euro, per i danni dell’alluvione del marzo 2011. Il Governatore, insieme al presidente della Provincia Valter Catarra, al suo vice Renato Rasicci, assessori e dirigenti dell’Ente di via Milli, ha illustrato lo stanziamento, già reso noto pochi giorni fa, della somma.

Si tratta di 20 milioni di euro dei fondi Fas che arrivano, grazie alla firma dell’ordinanza, dalla Regione Abruzzo e 5 milioni stanziati dal Governo centrale e a carico del fondo della Protezione Civile. Soldi che, di certo, non bastano a coprire tutti i danni provocati nel Teramano dall’alluvione (stimati attorno ai 125 milioni di euro) ma che fanno tirare un sospiro di sollievo ad un territorio messo in ginocchio dalla calamità.

L’ordinanza porta la firma di Franco Gabrielli, capo dipartimento della Protezione Civile, e vede la nostra regione essere l’unica in Italia a ricevere per intero i Fas. La stessa ordinanza nomina il presidente Catarra commissario delegato per il superamento dell’emergenza.

“Si tratta di fondi che abbiamo recuperato dai Fas 2000/2006 e non utilizzati. Ora questi soldi arrivano a Teramo e saranno utilizzati per l’alluvione dello scorso anno – ha commentato Chiodi nel corso della conferenza stampa in Provincia -. Sono felice di essere qui oggi per annunciare questo stanziamento: è un fondo che potevamo utilizzare in tanti modi, ma che abbiamo voluto destinare ai danni causati dalla calamità naturale. Ci tengo a ricordare come ai 25 milioni di euro si affianchino anche altri fondi per il Teramano, come i 6 milioni di euro per la realizzazione ed il completamento della pista ciclopedonale Teramo-Mare”.

Il presidente Chiodi non ha mancato di elogiare il lavoro condotto sia dalla Regione che dagli enti locali, nello specifico Provincia e Comuni teramani per “l’impegno profuso già all’indomani dell’alluvione: grande coordinazione e collaborazione nel gestire l’emergenza e le problematiche successive di concerto con la Regione e la Protezione Civile – ha detto Chiodi – che hanno portato buoni frutti. Non nascondo inoltre una certa sorpresa per la capacità che Provincia e Comune di Teramo hanno avuto nel tradurre in azioni le dotazioni finanziarie della Regione: si tratta della prima volta, infine, che i sindacati non sollevano polemiche per il mancato utilizzo di fondi europei. Questo significa che Comuni, Province e Regione lavorano bene”.

Dei 25 milioni di euro, oltre 13 sono per le somme urgenze: soldi in parte già spesi da Provincia e Comuni teramani all’indomani dell’alluvione. Ora il prossimo passo è la pianificazione degli interventi: a questo si provvederà entro 50 giorni con la elaborazione di un piano d’azione cui lavoreranno attuatori, il commissario Catarra e il commissario vicario, Enrico Mazzarelli. Un organismo che, senza costi per le casse regionali, dovrà “rifare” i conti, rivedere le stime pervenute pochi giorni dopo la calamità e pianificare azioni concrete. Insomma, capire e decidere quanto dare ai numerosi comuni che hanno subito danni.

Chiodi è tornato a sottolineare i buoni risultati raggiunti dalla Regione Abruzzo in termini di debito pubblico e occupazione, di crescita e investimenti, riservando qualche stoccata al Governo Monti: “Noi abbiamo dimostrato che abbattere il debito pubblico senza alzare le tasse ai cittadini è possibile. Monti, invece, ha battuto il record di pressione fiscale e debito pubblico: è evidente che c’è qualcosa che non va nel suo operare” ha detto Chiodi che ho sottolineato le criticità che, nel dialogo col Governo, le Regioni stanno avendo relativamente ad un’altra emergenza, non solo abruzzese: la neve dei mesi scorsi. Non si vedrà, lascia capire Chiodi, il becco di un quattrino dallo Stato, almeno per ora, per i danni. “Non vediamo uno spiraglio ad oggi su questo fronte, la situazione è complicata e da parte del Governo c’è una certa chiusura – ha commentato il governatore -. L’aver abbandonato il tavolo nella conferenza Stato-Regioni parla chiaro: non è nello stile dei governatori, ma lo smarrimento e la scarsa determinazione del Governo ci hanno spinto a farlo”.

Studente

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bicicletta dove sono le aquile

In bici lassù ‘Dove osano le aquile’

CAMPLI – Sport, turismo, enogastronomia. Sono gli ingredienti giusti per esaltare le caratteristiche del territorio della provincia di Teramo, nello specifico l’area camplese. Saranno, infatti, le rampe che conducono ad Acquachiara (m. 1.124), località di Monte Tre Croci, ad ospitare la nona edizione della manifestazione cicloturistica ‘Dove osano le aquile’, organizzata dall’associazione Ruota Libera Veloteam Teramo.

Sabato 2 giugno gli amanti delle due ruote seguiranno un percorso da compiere insieme prima di darsi battaglia in salita, con ritrovo in frazione Traversa di Campli, alle 7.30. Gli oltre cento partecipanti affronteranno una prima parte dell’itinerario ad andatura controllata, con passaggi a Teramo e a Torricella Sicura, mentre nella parte conclusiva affronteranno la classica cronoscalata. La seconda fase è quella più spettacolare, con l’attacco all’ascesa del ‘piccolo Stelvio’: la salita del Monte Tre Croci, lunga nove chilometri, presenta il tratto più impegnativo, di circa due chilometri, tra il bivio di Battaglia e Roiano; segue un tratto finale notevolmente panoramico. Nel 2011 si è imposto Ernesto Mancini della società Morlacchi, con un tempo di 27 minuti e 36 secondi. Al termine della parte sportiva, è previsto un pasta-party in ristorante (al ‘Ristorantino del nonno’, località Traversa di Campli), per accogliere i partecipanti e far loro degustare l’enogastronomia farnesiana. Ogni altra notizia sulla manifestazione è disponibile all’indirizzo http://xoomer.virgilio.it/ruotalibera.

Tra le finalità degli organizzatori c’è anche la promozione turistica del territorio all’ombra dei Monti Gemelli. Un territorio dalla storia millenaria (come testimoniato dalla necropoli di Campovalano), luoghi che richiamano alla mente antiche battaglie e storie di briganti, ma che offrono ai visitatori anche sinuosi paesaggi, antichi borghi, mistici conventi e una gustosa enogastronomia. Quale modo migliore per godere di questi scenari se non con esempi di turismo dinamico? L’Abruzzo si presta perfettamente a questa forma di accoglienza che in Europa, entro il 2020, genererà un’economia di ben 21,5 miliardi di euro (si parla solo di cicloturismo). Turismo sportivo, religioso e culturale sono i tre filoni più richiesti del settore. Il territorio teramano è in grado di soddisfarli tutti se messi a sistema e presentati sotto forma di itinerari e pacchetti. È necessario, quindi, valorizzare i percorsi esistenti, collocando un’opportuna tabellonistica, pubblicando guide turistiche e siti web, organizzando pacchetti turistici integrati con affitto e trasporto bici, pernottamento e accompagnamento. In attesa che tutto ciò diventi realtà, per un vero e duraturo rilancio dell’economia locale, non resta che montare in sella e salire in alto, fin dove osano le aquile.

ciclabile adriatica

Biciclettata adriatica: il turismo su due ruote

Domenica 3 giugno l’evento promosso dalla Fiab: dai trabocchi alla Torre di Cerrano, si pedala sognando un percorso verde

PINETO – Tutti in sella perché il 3 giugno si svolgerà la Biciclettata adriatica. Un evento proposto dalla Fiab (federazione italiana amici della bicicletta) in concomitanza con il BicItalia Day. La partenza è alle 8.30 da San Benedetto del Tronto, per chi viene da nord, e da Francavilla a mare per chi viene da sud.

L’arrivo, intorno alle 13.00, è previsto a Pineto con l’accoglienza dell’amministrazione comunale che per l’occasione ha predisposto diversi punti di ristoro sotto la pineta cittadina. Inoltre, i partecipanti potranno assaggiare le prelibatezze enogastronomiche nel corso della kermesse “Buon gusto made in Italy”. Ancora, nel pomeriggio, sarà possibile visitare la splendida Torre del Cerrano.

Oltre alla ciclostaffetta lungo tutto il Corridoio verde adriatico, è stata organizzata anche una passeggiata a piedi sulla Costa di trabocchi, da Fossacesia (appuntamento alle 10.00) fino a San Vito (arrivo alle ore 12.00). In attesa che venga dismessa la ferrovia e trasformata in pista ciclabile, il suggestivo percorso dei trabocchi potrà essere ammirato solo a piedi.

COSA MANCA – La manifestazione di domenica vuole sensibilizzare cittadini e amministratori circa l’esigenza di dotarsi al più presto di un lungo percorso ciclopedonale che diventi parte integrante della cosiddetta Ciclovia adriatica che da Santa Maria di Leuca arriva fino a Ravenna. L’Abruzzo, in particolare, soffre alcune mancanze come la pista sul sedime dell’ex ferrovia Vasto-Ortona; i collegamenti da Ortona a Francavilla a Mare, da Francavilla a Mare a Pescara e da Pescara a Montesilvano. In provincia di Teramo mancano il percorso che congiunga Silvi Marina a Pineto da Torre del Cerrano e il collegamento tra Roseto degli Abruzzi e Cologna spiaggia, lì dove sorge l’area protetta del Borsacchio. Infine occorre investire sul collegamento Marche-Abruzzo attraverso raccordi ciclopedonali sulle due sponde del Tronto che colleghino le rispettive ciclabili litoranee sfruttando il nuovo ponte Ss16 dotato di corsia ciclabile.

MOBILITÁ CICLISTICA – Altro scopo della biciclettata è promuovere l’approvazione della Legge regionale sulla Mobilità ciclistica. Nei fatti, rappresenterebbe un modello per la pianificazione e la realizzazione dell’itinerario ciclistico evitando interventi episodici e discontinui. Con la ciclovia adriatica, inoltre, si offrirebbe un’alternativa agli spostamenti quotidiani lungo la costa, approfittando della crescita notevole del settore cicloturistico, con tutti i vantaggi economici del caso.

TURISMO – Andando oltre regione, tra il 2008 e il 2009 i cicloturisti che hanno transitato sulla ciclabile dell’Elba sono raddoppiati, mentre in Trentino nel 2009 la ciclabile del Garda ha generato una ricaduta economica sul territorio di 75 milioni di euro, circa il 22% del giro d’affari complessivo generato dal turismo negli ambiti attraversati da questa ciclabile. In Abruzzo, perciò, lo straordinario patrimonio paesaggistico potrebbe davvero rappresentare un valore aggiunto per chi sostiene e pratica le forme del ‘turismo lento’, attirando sia visitatori italiani che stranieri con ricadute positive sugli imprenditori agricoli, commerciali e turistici del luogo.

I punti di arrivo e partenza sono:

Direzione sud

SAN BENEDETTO – ore 8:30, Piazza Giorgini

PORTO D’ASCOLI – 9:00, rotonda Salvo D’Acquisto

MARTINSICURO – ore 9:30, molo foce del Tronto

ALBA ADRIATICA – ore 10:00, nei pressi Bambinopoli – Rotonda Nilo

TORTORETO – ore 10:30, Rotonda Carducci

GIULIANOVA – ore 11:00, Piazza Dalmazia

COLOGNA SPIAGGIA – ore 11:30, a sud del ponte ciclabile

ROSETO DEGLI ABRUZZI – ore 12.00, L.mare Celommi-Lido Celommi

SCERNE DI PINETO – ore 12:30, via Vomano Vecchio/Lungomare Scerne

PINETO – ore 13:00, Villa Filiani

Direzione nord

FRANCAVILLA AL MARE – ore 08:30, inizio di via F. P. Tosti

FRANCAVILLA AL MARE – ore 9:30, Piazza Adriatica

PESCARA – ore 10:00, Piazza Le Laudi

PESCARA – ore 10:30, Nave di Cascella

PESCARA – ore 11:00, Rotonda Paolucci

MONTESILVANO – ore 11:20, incrocio via Arno-Lungomare

MONTESILVANO – ore 11:20, spiazzo di fronte alla Warner Village

SILVI MARINA – ore 12:30, Piazza G. Marconi

PINETO – ore 13:30, Villa Filiani

I tratti su strada carrabile saranno scortati dalla polizia municipale. Il ritorno potrà avvenire o con mezzi propri oppure utilizzando il treno (per orari e carrozze abilitate al trasporto bici informarsi presso stazioni o sul sito web di TrenItalia). I più in forma potranno risalire di nuovo in sella per tornare a casa.

barbari e somari

Oltre che “barbari” anche un po’ “somari”

GIULIANOVA – Dopo il voto che sancì la modifica dei confini del Borsacchio, a Giulianova il Pdl tenne una conferenza stampa per commentare la scelta fatta in Consiglio regionale. All’incontro era presente anche il consigliere Venturoni che a suo tempo presentò una proposta volta alla completa abolizione della riserva.

Enrico Gagliano (Comitato abruzzese Difesa beni comuni) parte da qui per fare una summa impietosa sul modello culturale e politico che ha prodotto il taglio dell’area protetta. Riceviamo e pubblichiamo la sua lettera.

La conferenza dei maggiorenti del Pdl, svoltasi nel quartiere Annunziata di Giulianova qualche venerdì fa, dimostra che la barbarie è capace di assumere anche un volto umano. Non più incendi, devastazioni e stupri di massa bensì menzogne (“I veri ambientalisti siamo noi”). Sono proprio costoro i veri “ambientalisti”? Sono loro i fautori di una nuova fase di sviluppo della nostra regione?

Il Venturoni-pensiero, che ha trovato ampi consensi anche all’interno del Pd e dell’amministrazione comunale giuliese, fonda la crescita economica del nostro territorio ed il contrasto alla disoccupazione giovanile sul rilancio dell’edilizia. È vero: la ripresa di quel particolare settore anticipa quella dell’intero sistema economico ma… di quale edilizia parlano, scrivono e deliberano, in Regione come a Giulianova e Roseto, gli iscritti al partito trasversale mattone e del calcestruzzo?

Il caso del ridimensionamento della Riserva del Borsacchio scioglie ogni dubbio sul punto: l’edilizia dei “Nuovi barbari” è quella che devasta il paesaggio, deturpa l’ambiente e consuma il territorio grazie ai soliti Piani regolatori ed alle mille varianti ad hoc che prevedono l’occupazione di ogni palmo di suolo disponibile. La loro edilizia non è invece quella che dovrebbe più opportunamente puntare alla riqualificazione delle aree già consumate, alla sostenibilità, all’efficienza energetica, all’impiego di nuovi materiali e tecnologie, al contenimento dei costi e ad una migliore vivibilità delle nostre cittadine? Contro questo tipo di edilizia nessuno avrebbe nulla da obiettare. Anzi.

In blu il vecchio perimetro, in giallo quello nuovo. Clicca per ingradire

Sono loro i “veri ambientalisti”? La risposta è contenuta nell’elenco dei primati negativi collezionati dall’Abruzzo grazie ai “Nuovi barbari”; in particolare:

1) spesa per la difesa del territorio, con appena 29mila 288 euro per chilometro quadrato, pari alla metà di quanto si spende mediamente in Italia;

2) 2° posto in Italia per emissioni di CO2 pro-capite;

3) ultimi in Italia per l’uso degli autobus;

4) quart’ultimi in Italia per l’uso del treno (20% contro la media nazionale del 31%);

5) 3° posto in Italia per percentuale delle coste balneabili erose dal mare (61%);

6) scarso utilizzo del fondi europei, con appena il 20% (fonte: Confindustria);

7) 2° posto in Italia per incidenza dei morti sul lavoro rispetto al numero degli occupati.

Il tentativo dei “Nuovi barbari” è quello di cui tante volte ha detto e scritto Roberto Saviano: a forza di dire una bugia, si finisce col crederla e col farla passare per una verità. Questo meccanismo di sistematica costruzione di false verità può avere facile presa su una parte dell’opinione pubblica ma non sul Governo nazionale o sulla Corte Costituzionale che ben conoscono gli strafalcioni legislativi della Regione Abruzzo. A tal riguardo, scrive il Prof. Enzo Di Salvatore: “Nel 2011, ad esempio, la Corte è intervenuta 7 volte: due con ordinanza e cinque con sentenza. Anche qui, le sentenze adottate hanno dichiarato tutte l’illegittimità costituzionale delle leggi impugnate. E per ben due volte la Regione ha rinunciato a difendersi in giudizio. Ricapitolando: nel solo biennio 2010-2011 si sono avute 9 pronunce di illegittimità costituzionale e per ben 8 volte nessuno ha difeso la legge della Regione Abruzzo dall’impugnazione del Governo nazionale”.

Dunque, per i giudici della Corte, la Regione Abruzzo verrebbe sicuramente bocciata in italiano e diritto. In matematica e geometria, poi, non avrebbe alcuna residua possibilità di recupero. Un esempio: in occasione della recente riperimetrazione della Riserva del Borsacchio gli ambientalisti -sta volta quelli veri – si sono presi la briga di misurare l’estensione della Riserva prima del tagli; hanno così scoperto che in origine gli ettari protetti erano 1.180 e non 1.100 come scritto erroneamente nella legge regionale. Ma come li avevano contati ai tempi della riperimetrazione del 2007: con il pallottoliere?

wifi e bici

Turismo, lo sviluppo con wi-fi e piste ciclabili

TERAMO – Wi-fi libero e gratuito e cicloturismo. Questi gli elementi per rilanciare l’immagine dell’Abruzzo contenuti in due progetti che l’assessore regionale al turismo, Mauro Di Dalmazio, ha prsentato oggi ai presidenti delle Province di Teramo, Pescara e Chieti.

WI-FI – Un miglior accesso alla rete internet, fa intendere l’assessore, rappresenta uno dei tanti percorsi che la Regione sta realizzando “per superare il divario digitale nell’ambito dell’accoglienza, della promozione e della web presence”. “Il web non è solo informazione e svago – ha spiegato – ma sempre più elemento strategico e di sviluppo, e lo è maggiormente nell’ambito della promozione e accoglienza turistica. Con Abruzzo Wifi – aggiunge – i turisti che visitano le nostre località, potranno accedere con maggiore immediatezza e facilità alle informazioni di cui hanno bisogno”.

CICLOTURISMO – Con i fondi Par-Fas 2007-2013, sarà possibile realizzare un percorso ciclabile costiero di circa 135 chilometri, collegando le piste già esistenti progettate come la costa dei Trabocchi. Il progetto, sotto il nome di ‘Abruzzo sea cyclin’ s’inserisce nel dibattito sul ‘Corridoio verde adriatico’, ultimamente al centro dell’attenzione grazie, e non solo, a studi che hanno certificato l’economicità del settore cicloturistico, in grande espansione sia in Italia che all’estero. “Non dimentichiamo – ha ribadito – che il prodotto ecoturismo-vacanza attiva, più di tutti, si avvicina al concetto della destinazione Abruzzo. La condivisione e la partecipazione coordinata e sistemica delle tre Province – ha concluso – rappresenta il valore aggiunto e determinante per la realizzazione ed il successo di questi progetti”.

farmaci a casa

Con FarExpress i farmaci arrivano a casa

Presentato il nuovo servizio di consegna a domicilio dei medicinali. Al Comune le prime 250 tessere gratuite da donare a famiglie in difficoltà.

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borsacchio bici

Salviamo il Borsacchio: andiamo in bici

GIULIANOVA – Immaginate una lunga via che dalle Marche arrivi fino al basso Abruzzo. Un tracciato costiero da percorrere in bici sentendo l’aria frizzante del mare, il rumore crespo degli alberi, il silenzio di una riserva che si tutela. Bello, ovviamente; purtroppo, però, almeno quel silenzio per ora ci è precluso. Sì perché, se da San Benedetto fino a Cologna tutto fila liscio, con piste ciclabili più o meno attrezzate, arrivati al Borsacchio la ‘via’ s’interrompe.

Un buco nero”, l’ha definito Raffaele Di Marcello del Coordinamento Ciclabili Abruzzo Teramano, nel corso di un incontro (‘Cicloturismo e Via Verde’) tenutosi ieri pomeriggio nella sede giuliese del Corso di laurea in Scienze del turismo culturale e dello sport.

L’appuntamento, visto il periodo, ha rappresentato un’occasione per fare il punto sulla riperimetrazione della Riserva. Presenti anche Enzo Di Salvatore, costituzionalista attento alle tematiche ambientali, e Fabio Celommi, presidente del Comitato difesa del Borsacchio. Dunque, un mix di argomenti fortemente interconnessi, perché se il cicloturismo rappresenta una ricetta capace di “generare reddito per gli operatori”, allo stesso tempo è in grado di preservare le qualità e le valenze naturali di territori protetti, proprio come il Borsacchio. È un modo di fruire le bellezze turistiche condiviso e attento, fa intendere Di Marcello, che invita ad essere parte attiva del luogo che si visita, lasciando spazio alle emozioni e alla partecipazione, piuttosto che al consumo disattento.

Peccato che in Abruzzo il percorso, il ‘Corridoio verde adriatico’, viva alcune deficienze come quella del Borsacchio, dove poco è stato fatto a causa della mala gestione, costringendo il turista in bici a riversarsi sulle strade per poi tornare in pista a Roseto. E con la riperimetrazione cosa cambia? Per ora nulla, a causa anche di alcune ambiguità presenti nella legge che sancisce i nuovi confini.

Sul tema torna a far chiarezza Enzo Di Salvatore che, ai punti di illegittimità già descritti, rileva una ‘curiosa’ contraddizione presente nel testo. Nello specifico, spiega, non si capisce chi deve approvare cosa. Infatti, da una parte la legge dà le competenze di gestione al Comune di Roseto, che deve redigere il Piano di assetto naturalistico per poi inviarlo in Regione che l’approva entro un anno, e dall’altro sempre il Comune deve nominare l’Organo di gestione della Riserva entro 90 giorni dall’entrata in vigore del testo. L’amministrazione rosetana, quindi, deve approvare il Regolamento dell’Organo, sempre entro 90 giorni, trovandosi così ad avere sia la facoltà di nominare che le competenze dell’Organo nominato.

A ben vedere, però, il Comune di Roseto dovrebbe solo ed esclusivamente nominare l’Ente di gestione senza attribuirsene le funzioni se non in una fase provvisoria, altrimenti, si chiede il docente, “chi ha facoltà di approvare il regolamento? Il Comune o l’Organo di gestione?” E ancora, “se la gestione è demandata al Comune di Roseto, come scritto nella legge, di chi sono le reali competenze? Del Comune o dell’Organo di gestione?”.

Un’ultima ambiguità riguarda la copertura economica. Fa notare Celommi che nel testo approvato in Regione si legge che la riperimetrazione non avrà “oneri finanziari”, pur prevedendo la redazione del nuovo Pan. E, per intenderci, il vecchio Pan fu redatto avendo a disposizione circa 250 mila euro. Una cifra considerevole, quindi, anche se alcune indiscrezioni parlano di un utilizzo di risorse effettivo di ‘soli’ 50 mila euro.

martinsicuro la nuova giunta

Martinsicuro, ecco la nuova Giunta

MARTINSICURO – Dopo la festa ci si mette al lavoro. Paolo Camaioni, neo sindaco di Martinsicuro, smaltita l’emozione per la vittoria, è pronto ad ufficializzare la sua squadra. La firma sui nomi scelti arriverà tra domani e sabato, ma il quadro è pressochè certo.

Partiamo dall’unica donna della Giunta, Debora Vallese. Sarà lei il vice sindaco con delega all’urbanistica. Al più votato, Stefano Ciapanna, viene affidato l’assessorato al Bilancio e Personale. Lavori Pubblici e Ambiente vanno ad Andrea D’Ambrosio, mentre Servizi Sociali e Pubblica Istruzione a Giulio Eleuteri. Assessore al Turismo e Commercio sarà Massimo Corsi.

Questi i cinque assessori, ma la squadra di Camaioni sarà arricchita da consiglieri che avranno deleghe volte a snellire il lavoro del primo cittadino e dell’intera Giunta ma anche, come lo stesso neo sindaco ha sostenuto in più occasioni, volte a rappresentare punti di riferimento per i cittadini.

Come promesso ci sarà un delegato alla sicurezza che, con ogni probabilità, sarà Sandro De AngelisMarco Ceci si occuperà di partecipazione e trasparenza, Federico Nardi di decoro urbano. Alle attività produttive Olivio De Cesari, allo sport e politiche giovanili Orlando Di Paolo.

Il lavoro di tutti sarà, garantisce il sindaco, affiancato dal contributo dei non eletti che daranno man forte, in termini di dialogo e proposte, alla squadra così composta. Ventresca, ad esempio, ex militare in congedo, affiancherà il delegato alla sicurezza De Angelis. Insomma, il neo sindaco è pronto a schierare il suo esercito: chi sta in prima linea chi nelle retro vie, ma ognuno, è convinto il primo cittadino, lavorerà per il bene di Martinsicuro.